mercoledì 27 marzo 2013

Consultazione tra sordi

Non mi aspettavo che un leader come Bersani, già dimostratosi incapace di vincere con avversari già sconfitti, riuscisse ad ottenere dai grillini la fiducia per formare un esecutivo; né mi aspettavo che dei testardi come i grillini deponessero così facilmente le loro spade ai piedi di Bersani. Meno di tutto, però, mi aspettavo che le consultazioni potessero essere così patetiche come quella a cui ho assistito oggi, tra Bersani e Letta da una parte e Lombardi e Crimi dall'altra. 

Non so come si svolgano in genere queste cose, è la prima volta che - grazie allo streaming voluto dal M5S, diamogliene atto - assisto ad una consultazione tra partiti prima di formare un governo. Probabilmente nelle esperienze passate si è svolto tutto un po' in sordina, un po' sottobanco, in qualche luogo privato dove poter dare meno scena e più sostanza, soprattutto a ciò che non si dovrebbe sentire. 

Se, tuttavia, le consultazioni sono sempre come questa, allora permettetemi di dire che è tempo perso. 
Ho ascoltato tre volte le trattative. 
La prima volta ho seguito in modo generico, ho guardato le espressioni, i movimenti del corpo, ascoltato le parole di tutti. 
La seconda volta ho preso foglio e penna con lo scopo di annotare le proposte concrete, rimuovendo meccanicamente  tutto ciò che era detto tanto per riempire gli spazi. Per intenderci, ho rimosso tutte quelle premesse che precedono un "ma", ho rimosso i complimenti e le accuse, ho rimosso le frasi di circostanza e di morale. Risultato? Ero lì con la penna sospesa sul foglio, non ho scritto una sola parola. 
La terza volta ho abbassato le mie pretese e ho scribacchiato in modo generico gli argomenti delle parti. E' venuto fuori qualcosa che riassumerò. 

Per dieci minuti circa, Bersani recita il solito copione del leader responsabile chiamato lì a guidare il Paese, quasi controvoglia, in un momento difficilissimo. Sbatte la porta in faccia al PDL, sottolinea l'esigenza di un cambiamento, elogia un po' il M5S, parla di riforme sui finanziamenti ai partiti, sugli stipendi dei parlamentari, sul lavoro, sul sociale, alla Costituzione, ma senza mai scendere nei dettagli. Infine, con una mossa abile da giocatore di scacchi alla prima partita, chiede al M5S di condividere la responsabilità.
Risposta di Lombardi e Crimi: 2 di picche. 
Il resto della consultazione è un sereno ed educato mandare a quel paese Bersani da parte del M5S, mentre il segretario del PD annuisce a capo chino, visibilmente nervoso ed incapace di formulare una proposta concreta. 
Il M5S, da parte sua, sa soltanto lanciare le solite accuse e dire a Bersani che il governo dovrebbero farlo loro. 

Come detto, non mi aspettavo risultati diversi, ma mai mi sarei aspettato una trattativa così patetica.
Bersani, forte dell'investitura del PdR di formare un governo, avrebbe potuto mettere in seria difficoltà il M5S, facendo offerte che non potevano rifiutare. 
Mi sarei aspettato proposte di occupare un Ministero importante, proposte concrete su come affrontare determinate riforme, aperture a qualche punto del M5S da votare subito nel primo consiglio dei ministri, così da ricambiare immediatamente la fiducia ottenuta dal futuro governo. 
Simili offerte, se fatte con forza e chiarezza, potevano mettere in seria difficoltà il M5S che, come si è visto, è andato a trattare solo per formalità, ma privo di un intento serio di accordarsi. E' andato a trattare da sordo. Gli elettori però non sono sordi e lo streaming è un'arma a doppio taglio. 
I più responsabili fra i grillini avrebbero chiesto a Crimi e Lombardi di rendere conto del loro rifiuto alle offerte serie che il PD avrebbe fatto loro e il M5S avrebbe perso notevoli consensi ed anche la fiducia di chi, pur non avendolo votato, si aspetta dai grillini qualche risultato o buona influenza sui vecchi politici. 

Ciò che ho visto, invece, è stato un Bersani accasciato su se stesso, incapace di sfruttare la sua posizione di forza. Ha messo giù un discorso privo di contenuti, fotocopia di tutti gli altri che ha tenuto, e si è rivolto a Crimi e Lombardi come se avesse paura di loro. Chiaramente, un atteggiamento simile non poteva che far inferocire ancora di più i già infervorati grillini. 
Non solo, ha fatto capire agli elettori del PD che hanno un leader incapace di cercare consensi fuori dal suo stesso partito ed incapace di mettere in difficoltà l'avversario. 

L'unico risultato di questa consultazione è stato un rafforzamento del M5S e la conferma che la vecchia politica non è capace di fare niente. 

Ripeto, ero scettico sulle possibilità di un accordo ma sono rimasto sorpreso dall'incapacità di Bersani di trattare. 
Inoltre, mi sorge anche un'altra domanda: se per metterlo in difficoltà basta un semplice "no" immotivato, con chi cavolo ha trattato finora quest'uomo? Come è arrivato nella sua posizione attuale? 

Il finale ha visto un serio Letta che si alza e ammonisce che non si può trattare se ognuna delle due parti si presenta priva dell'intenzione di offrire qualcosa. Non si rivolgeva al M5S, ha parlato in modo generico. Bacchettata a Bersani?

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