martedì 26 febbraio 2013

Delle elezioni politiche 2013 e di qualche previsione

Le elezioni politiche del 2013 sono terminate e, dati alla mano, mi sento di fare qualche previsione sul prossimo futuro e sulle prossime elezioni. Mi spingo fino alle prossime elezioni perché, personalmente, ritengo che appartengano ad un futuro non troppo remoto e che siano, più che una scadenza, un punto d'arrivo dell'attuale situazione in Parlamento. 

martedì 19 febbraio 2013

Divide et impera

Qualche giorno fa, vagando per il web, mi sono imbattuto in un blog in cui un ragazzo descriveva il suo modello di Stato ideale. E' un proposito senz'altro nobile ed antichissimo, cui l'uomo si dedica con forza da millenni. 

Ciò che mi ha sorpreso è stata la fiducia che l'autore di tali parole riponeva nella capacità redistributiva dello Stato; nella capacità, cioè, di prendere al ricco per dare al povero; di gestire le risorse sottratte con la forza coattiva della legge a chi le produce/possiede per darle a chi non le produce/non le possiede. 

venerdì 8 febbraio 2013

Sul mito del voto utile

In campagna elettorale ogni sistema è lecito pur di darsi visibilità e pur di attirare voti. I programmi fanno la loro parte (più semplici sono e meglio è, chi se ne frega se sono stupidi), poi ci sono gli scontri televisivi, le interviste, le promesse shock... e, infine, anche i ricatti. Il migliore è quello del c.d. "voto utile". Ci costringono a votare il partito che si arroga di avere il maggior numero di elettori nella sua parte politica così da sottrarre voti inutili a tutte le formazioni politiche minori. 

domenica 3 febbraio 2013

Emanazione dello Stato o frutto della libertà?

L’
altro giorno, discutendo con un amico riguardo le arti in Italia, è sorto uno spunto di riflessione particolarmente interessante: il finanziamento pubblico ed il suo rapporto non solo con le arti, ma in generale con la cultura, i bisogni, le idee dei cittadini.
E’ comune l’idea che il finanziamento pubblico sia essenziale per far sopravvivere determinate categorie di attività umane. Senza finanziamento pubblico, l’ippica andrà in rovina; senza finanziamento pubblico, la FIAT fallirà; senza i soldi della collettività gestiti dallo Stato, l’arte moderna è destinata a non avere sbocchi significativi. 

sabato 2 febbraio 2013

Sono uno schiavo semplice, con la libertà nella testa

Io ho un sacco di lavoro, strano ma vero di questi tempi, ma nessuna voglia di farlo, mi fa schifo proprio l’idea. Un po’ perché dopo anni è la solita solfa, la massima parte del disgusto però è dovuta al fatto che il fisco si porterà via fra il 60 e il 70 percento di quello che avrò faticosamente prodotto. Per quanto ritenga quanto segue assolutamente  lecito, io non vorrei trattenere i miei guadagni per comprarmi un Suv, o qualche altro prodotto status, che non mi interessa, no, vorrei solo essere padrone di me stesso e, visto il mio stile di vita parco e sobrio e vista la mia notevole produttività, poter lavorare la mattina e dedicare il pomeriggio a un milione di altre attività più interessanti: riparare strumenti, studiare, andare a spasso con mia moglie, vedere un po’ di questo mondo che non conosco.