martedì 18 giugno 2013

L'Italia del futuro

Mi hanno chiesto, nei commenti su google+, quale sarà il futuro assetto dell'Italia; a domandarlo è stato un rispettabile professore, mio lettore da tempo, per cui mi impegno a dare una risposta che sia il più possibile soddisfacente, senza scadere nella saccenteria o nell'azzardo. 

Inizio col dire che l'Italia ha, attualmente, tre tendenze: 

1. progressiva federalizzazione teorica;
2. progressivo presidenzialismo;
3. progressiva riduzione di personale nelle istituzioni, soprattutto in assemblee e consigli;

Si tratta di tendenze normalissime in una democrazia. Le democrazie tendono sempre all'accentramento del potere, anche in modo inconscio e spesso con tempistiche molto lunghe, ma hanno decisi punti di svolta durante le crisi, nel terreno fertile della paura generale verso il futuro. 

Ora esaminiamo le tre tendenze. 

1. Perché teorica? Ovvio: lo Stato vuole accentrare il potere, non vuole disperderlo. Un organo che detiene un certo potere non lo cederà mai ad altri organi, questo è un dato di fatto. Può, tuttavia, far credere di averlo fatto, come farà lo Stato italiano cedendo alle Regioni il potere di trattenere una percentuale sempre maggiore di imposte, ma con la riserva di controllare come verranno spese ed intervenire laddove non gradisca. Capite che in questo modo è come portare un'auto della scuola guida, dove il passeggero a lato può intervenire in ogni istante e limitare l'autonomia del guidatore. 

2. E' evidente che i partiti vogliano spogliarsi della responsabilità di eleggere un Presidente della Repubblica. Così, delegandone l'elezione al popolo, fingeranno di non averci nulla a che fare. In realtà il PdR verrà puntualmente scelto tra le loro fila e sostenuto apertamente dai partiti, dal momento che, dovendo essere votato, dovrà pur farsi una campagna elettorale seppur minima. Quindi, dal momento che saranno comunque i partiti a scegliere il PdR, e dal momento che con la legittimazione popolare la sua parola avrà un potere immenso, il PdR otterrà un grande potere di direzione politica e farà passare in secondo piano il Presidente del Consiglio, del quale a nessuno importerà più nulla. In altre parole, se oggi andiamo a votare in pratica per il PdC, in futuro voteremo per il PdR mentre il PdC sarà un po' come i presidenti di Camera e Senato, cioè inutile. 

3. E' più facile controllare cento persone anziché mille, questo è assodato. E' più facile comprare un solo uomo anziché venti, anche questo è chiaro. I politici lo sanno ed è per questo che sono tutti così favorevoli alla riduzione del numero dei parlamentari. Un parlamento piccolo finirà per diventare un'elite e i politici amano le elite, soprattutto se possono selezionarle nei loro partiti. Oggi nessuno va in parlamento senza essere passato nel filtro dei partiti, in futuro non sarà diverso, con la sola differenza che saranno molto più pochi e saranno davvero sempre gli stessi fedelissimi. Il potere che oggi è diviso per mille, sarà diviso per cinquecento o forse meno, quindi il singolo ladrone ci guadagnerà anche in termini di mazzette.

L'Italia del prossimo futuro sarà molto simile agli USA come assetto, con pochi partiti che controlleranno il monopolio delle candidature, sempre più selettive a causa della riduzione dei posti disponibili. 
Le leggi verranno approvate molto più in fretta, ma avranno un carattere particolare sempre più accentuato. Questo significa che anche libertà che oggi diamo per scontate, verranno erose. 

Le esigenze della sicurezza alle quali ci stanno già abituando si faranno sempre più forti grazie all'aiuto dei media mainstream. Vi siete mai chiesti perché, all'improvviso, non bastano più i poliziotti a Roma e Milano e hanno dovuto rinforzare i presidi? Fino a 5 anni fa andava tutto bene, ora all'improvviso Roma e Milano sono un covo di criminali incalliti e feroci. 
In realtà non è cambiato niente, è solo che i media parlano molto di più della criminalità a Roma e Milano così da giustificare le future mosse dello Stato, già in atto, e cioè l'aumento del numero di forze dell'ordine per tenere a bada eventuali future sommosse. Nei prossimi anni sarà anche peggio sotto questo aspetto.
Sondaggi e cagate simili guideranno le scelte di governo, ma saranno (e sono) finanziati dal governo stesso, quindi diranno ciò che vuole il governo, permettendogli di creare un fantomatico consenso al quale aggrapparsi. 

Lo stesso accadrà con la libertà di stampa e, in generale, con tutte le testate online, professioniste e non. La Boldrini, da quella pessima politica quale è, ci ha svelato già le mosse future dello Stato attaccando da sola e in malo modo un mondo quale quello dei blogger che è enorme ed in continua espansione. Il suo attacco solitario è stato respinto, ma lei era solo l'avanguardia. Presto, con la scusa di dover mantenere l'ordine e di fermare l'odio verso le istituzioni, blog e giornali online dovranno essere registrati presso i Tribunali. "Tanto se non fai niente di male non hai di che temere". Lo so, il problema è che ciò che è male è deciso arbitrariamente dallo Stato, quindi anche dire la verità potrebbe rivelarsi "qualcosa di male" per la quale potrei essere arrestato. Credete che quando verrà approvata la legge per registrare i blog ci saranno sommosse? Col cavolo. E' passato il redditometro e tutto ciò che abbiamo fatto sono state delle battute, eppure è la legge più liberticida del secolo. La maggioranza della popolazione neanche sa cosa sia un blog, figurarsi se alzerà un dito. 

In merito alle tasse, non abbiate timore: verranno leggermente ridotte, l'essenziale per mantenere in vita le piccole e medie imprese (PMI d'ora in poi eh) che ora vanno chiudendo a ritmi insostenibili. Lo Stato preferisce le PMI alle grandi imprese perché la loro chiusura non ha effetti sulla disoccupazione e sul PIL, come invece accade in seguito alla chiusura di colossi come la FIAT. Inoltre, il commissariamento delle imprese sarà il nuovo strumento per il controllo della disoccupazione, come sta già accadendo. 
In sostanza, quindi, le PMI manterranno lo Stato in vita, le grandi imprese invece maschereranno la cronica mancanza di lavoro e sopravvivranno a suon di soldi pubblici. 
Chiaro che in un Paese così nessuno vorrà avviare una grande impresa né finanziare quelle esistenti col rischio che alla prima occasione venga nazionalizzata o commissariata, ma ai politici sta bene così: la grande impresa ha potere contrattuale (come dimostra la FIAT che riceve ingiustamente i nostri soldi da decenni), le PMI invece no. Della PMI che chiude a nessuno importa.

C'è infine la questione della "pace sociale", che ci riporta un po' ai tempi del fascismo. In epoca fascista era vietata qualsiasi manifestazione di contrasto tra parti sociali e tra istituzioni. Basti pensare ad un famoso caso di un membro del CSM che, tenendo il discorso inaugurale dell'anno giudiziario, osò esprimere parole di rimprovero verso quella parte di magistratura che non favoriva il regime. Paradossalmente, fu espulso dall'allora Ministro della Giustizia Rocco, che motivò il suo gesto presso il Duce dicendo che quel discorso aveva minato la parvenza di armonia che deve avere la magistratura così come ogni altra istituzione e potere dello Stato. In poche parole, i panni sporchi si lavano in casa, e con "in casa" si intende dentro le istituzioni. 
Ora pensate un attimo ai moniti di Napolitano e degli altri ipocriti che gli fanno eco: tutte le parti politiche devono collaborare, chi non collabora è cattivo e mette a rischio il Paese, l'evasore deve collaborare pure lui facendosi  spennare fin nel culo. I sindacati fanno scioperi ma nella sostanza non contrastano mai una decisione del Governo, mentre le istituzioni hanno smesso totalmente di contrastarsi, quando invece esistono proprio per contrastarsi ed evitare una dittatura. 
La pace sociale altro non è che una finta pace, imposta con la scusa della responsabilità. In tutto ciò, gente che urla come Grillo sta dal lato oscuro della forza. 

In conclusione, il futuro sarà così: pochi politici ma più porci, Stato più invasivo che opera tramite autority e commissioni, politici che tenteranno di mantenere la calma nella società dando la colpa di tutti i mali a chi alza un po' la voce, stampa sotto serrato controllo, volontà popolare sostituita e creata ex novo dai sondaggi, grandi imprese assenti, PMI povere e instabili.

Bello scenario, anche se mi sembra di esserci già. 

2 commenti:

  1. per me c'hai preso succedera tutto quello che hai detto ciao

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  2. Per una forma di orgoglio professionale spero di si, ma come essere umano e cittadino mi auguro proprio di no...

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