giovedì 3 gennaio 2013

Il Grande Fratello del fisco

Negli ultimi mesi non si fa altro che parlare di lotta all'evasione, indicando l'evasione fiscale come l'origine di tutti i mali e giustificando con la sua lotta ogni forma di coercizione e violazione della privacy da parte dello Stato. 
La realtà è che non si può combattere l'evasione se non si elimina la causa dell'evasione, e cioè l'eccessiva pressione fiscale che lo Stato esercita sui cittadini. 

Truffare il fisco è ancora più conveniente che essere onesti e, fino a quando lo Stato continuerà ad aumentare la pressione fiscale, l'evasione non potrà che aumentare. L'economia ci insegna che finché c'è domanda, ci sarà sempre offerta, a prescindere dalla società in cui si vive. Analogamente, finché coesisteranno un mercato del nero ed una domanda di beni a basso costo, lo Stato non potrà far altro che stare a guardare. Più aumenterà la pressione fiscale e più il nero dilagherà. Se lo Stato imporrà un limite di pagamento in contanti a 1000 euro, improvvisamente tutti i beni che avevano un costo marginalmente superiore, verranno a costare sulla carta 999 euro, ma il contante che passerà di mano sarà superiore di 100, 200, anche 1000. 
Questo perverso meccanismo della pressione fiscale è poi accompagnato da un controllo delle masse, o della maggioranza della massa, che mira a creare un nemico comune: l'evasore. L'evasore è la causa del male sociale in cui viviamo, l'evasore è il contribuente che si sottrae ai suoi doveri di cittadino. Quando l'evasore sarà stato demonizzato, ecco che scatta l'inganno: ogni aumento delle tasse sarà giustificato con l'aumento dell'evasione fiscale (cretinata), ogni controllo invasivo sarà giustificato con la lotta all'evasione fiscale (?), ogni limitazione del contante a favore degli spostamenti virtuali di denaro sarà considerato un mezzo per la lotta al nero ed ogni sorta di vessazione diventerà improvvisamente il sacrificio richiesto al popolo per combattere il nemico comune. 
Finora pare che stia funzionando.
Provate a parlare con un qualsiasi passante per strada e provate a difendere gli evasori fiscali: vi insulteranno con la bava alla bocca. E' il segno che la politica messa in atto dai governi ha avuto il successo sperato: 

nemico comune + pressione fiscale + disagio sociale causato dall'impoverimento = controllo totale sulle masse. 

Non basta più il controllo sociale imposto finora con il denaro fiat (il denaro privo di valore intrinseco, suscettibile di svalutazioni a seconda della volontà dei governi e delle lobby delle banche che lo stampano), ora il controllo va velocizzato, va computerizzato, ed ecco che il contante viene demonizzato con la scusa che alimenta l'evasione. Tutto ciò che alimenta, in realtà, è quel po' di libertà e privacy che ancora ci resta. 
Stando agli ultimi dati, in Italia solo il 71% della popolazione ha un conto corrente, contro l'88% degli USA, il 97% della Francia e il 98% della Germania. Come fare, quindi, in tempi di totale sfiducia verso le banche, a spingere gli italiani a dare spontaneamente i propri dati alle banche? Semplice: il nemico comune mangia dove c'è contante - dice lo Stato - perciò correte in banca e consegnate i vostri soldi e i vostri dati. E per assicurarsi che ciò accada, ecco che legifera per agevolare o forzare l'uso del pagamento virtuale. 

Non si tratta quindi di risanare le casse statali o di eliminare i cattivi per stare bene. Se lo Stato avesse voluto davvero conseguire questi obiettivi, li avrebbe raggiunti nel giro di pochi anni. Le poche liberalizzazioni, fatte male, che sono state messe in atto sono soltanto specchietti per le allodole; i contratti nazionali continuano a bloccare le aziende; i finanziamenti all'innovazione (altra genialata) continuano ad essere concessi soltanto a chi dimostra (più o meno magicamente) che non vi sono rischi ad investire su una determinata tecnologia (da quando in qua l'investimento è sicuro?); le too big to fail continuano a mangiare denaro dallo stato, come zombie, e a fare concorrenza alle aziende emergenti e virtuose. In generale, insomma, il governo Monti (ma anche i precedenti) non si sono davvero mai avviati sulla strada del miglioramento, ma hanno conseguito tutti il medesimo obiettivo: controllare la massa. 

L'ultima innovazione in tal senso, presentataci più o meno come fosse un Mazinga capace di uccidere l'alieno cattivo, è Serpico, il software capace di accedere a tutte le banche dati nazionali e a tutti i conti correnti. Chiunque abbia un codice fiscale e non viva in totale isolamento sul cocuzzolo di una montagna, vedrà spiarsi ogni spostamento di denaro, ogni acquisto, ogni attività che richieda il codice fiscale ed il nome. 
Potenzialmente siamo tutti evasori, sta a noi dimostrare il contrario, in beffa alla legge che vuole che ognuno sia considerato innocente fino a che una sentenza non stabilisca diversamente. 
Con Serpico (in realtà già operante da anni) lo Stato potrà ora accedere, senza autorizzazione, ai dati personali di ogni cittadino. Vuole farci credere che lo farà per il nostro bene, in realtà lo farà per controllarci, per capire le nostre preferenze elettorali o di mercato, schedare ogni cittadino nel dettaglio ed esercitare così un controllo totale sulla massa. Inutile dire che Serpico colpirà anche i grandi evasori. Gli ultimi dati della Hsbc, una delle più grandi banche internazionali, ci dicono che il 78% dei grandi capitali italiani è già fuggito all'estero, come sempre accade in Stati dove la pressione fiscale è elevata. 

Così, mentre i ricchi andranno a spassarsela altrove, la popolazione vedrà corrodere lentamente la propria libertà. Lo Stato, da garante dei diritti civili, si è trasformato nel tiranno oppressore e noi, pur di sentirci stupidamente al sicuro, acconsentiamo alla soppressione dei nostri diritti naturali.

Continuiamo così.

1 commento:

  1. Sembra il primo paragrafo di un articolo che parli di una di quelle teorie complottistiche si trovano di tanto in tanto sul web...
    Quello che sorprende è la facilità con cui questi provvedimenti vengono messi in atto e il consenso generale che riscuotono tra la popolazione solo perchè ufficialmente essi vengono attuati per combattere un nemico attentamente demonizzato. Accetteremo con entusiasmo anche di far intercettare le nostre telefonate, per aiutare la lotta all'evasione? E faremo lo stesso quando manderanno agenti di polizia a perquisire le nostre abitazioni? O magari ci verrà in mente, solo per un momento, che non sono gli evasori ad aver rovinato il paese, ma tutta quella panciuta caterva di politici, banchieri e "appassionati" di alta finanza?
    Non avrei mai creduto possibile che si arrivasse a questo punto, ma siamo ancora in tempo per invertire la tendenza. Personalmente, restando in tema di grandi fratelli, comincio a pensare che Orwell fosse un'ottimista.

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