giovedì 9 gennaio 2014

Il socialismo spiegato ai bambini

Un professore di economia dell’Università Tech-Texas ha raccontato di non aver mai bocciato nessuno dei suoi studenti, ma che una volta si è trovato invece a dover rimandare una classe intera.Pare che gli alunni di quella classe insistessero sulla presunta efficienza del socialismo, che ritenevano essere un sistema equo. Un sistema in cui non ci sarebbero stati né ricchi né poveri.
Il professore propose allora agli studenti: “Ok, faremo un esperimento sul socialismo proprio in questa classe..” Così il voto assegnato ad ogni studente sarebbe stato calcolato come una media dei voti reali di tutti gli studenti. Ci sarebbe stato un unico voto, nessuno sarebbe stato bocciato e nessuno avrebbe preso una A (negli Stati Uniti una A corrisponde al nostro 10).

Dopo il primo esame, venne fatta la media dei voti ed a ciascuno studente venne assegnata una B. Quelli che avevano studiato tanto e si erano impegnati erano arrabbiati, e quelli che avevano studiato poco erano invece felici e soddisfatti. Quando fu il tempo del secondo esame, chi aveva studiato poco al primo studiò ancor meno, e gli studenti che avevano invece studiato tanto per il primo pensarono di voler anche loro un “pasto gratis” e studiarono solo un po’.

Il voto medio del secondo esame fu una D! Nessuno era contento. Quando arrivò il terzo esame, il voto complessivo fu una F. Con il susseguirsi degli esami, il risultato non migliorò mai perché i litigi, le accuse e gli insulti crearono un atmosfera di malumore e rancore, e nessuno voleva studiare per il bene altrui.

Con loro grande sorpresa, tutti persero l’anno e il professore disse loro che il socialismo alla fine fallisce sempre perché quando la ricompensa è alta, lo sforzo per ottenerla è grande, ma quando il governo prende per sé la ricompensa, nessuno proverà o vorrà sforzarsi ed eccellere. Più semplice di così non potrebbe essere.

Ecco cinque lezioni di questo esperimento:

Non si può imporre per legge che un povero sia ricco, imponendo per legge che il ricco non lo sia più;
Ogni volta che una persona riceve qualcosa senza aver lavorato per essa, c’è da qualche parte un’altra persona che deve lavorare senza ricevere niente in cambio;
Il governo non può dare niente a nessuno se non ha prima preso qualcosa a qualcun altro;
Non si può moltiplicare la ricchezza dividendola;
Quando metà delle persone si accorge che non è proprio necessario lavorare perché l’altra metà si prenderà cura di tutto, e quando l’altra metà che non ha senso lavorare perché qualcun altro se ne prenderebbe i frutti, quello è l’inizio della fine di ogni nazione.
Penso sia utile per chi ancora abbia problemi a capire le ragioni del disastro economico italiano e di quali siano le prospettive da attendersi visti gli ultimi ed ulteriori aumenti di tasse e regolamentazioni. Storiella ottimista (..) di inizio anno, buon 2014!

E si salvi chi può.


Originale di Riecho, pubblicato su Movimento Libertario

2 commenti:

  1. Mi auguro, ci auguro, che tu non abbia assolutamente ragione..buon anno anche a te!

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